L'influenza del pH della pelle sulla percezione del profumo
Un profumo non è mai uguale a sé stesso. Le nostre Pure Essence maturano nel tempo - lotto dopo lotto -grazie ai loro elementi naturali, proprio come un buon vino. Ma è possibile che un profumo si alteri per fattori che non dipendono assolutamente né dallo stesso profumo né dalla casa che lo produce.
È infatti noto che un profumo, quando messo sulla propria pelle, può trasmettere una percezione olfattiva diversa rispetto a quando lo si annusa. I motivi possono essere vari.
Il pH influisce sulla percezione del profumo
Ogni epidermide ha un odore originario che non può essere annullato. A seconda del tipo di pelle la percezione dell’essenza cambia. Questo perché il pH, ovvero l'acidità cutanea, influisce e altera la persistenza, e dunque la percezione, della fragranza.
L’epidermide ha una struttura molto complessa ma al tempo stesso equilibrata grazie al mantello idrolipidico, pH leggermente acido e dal microbiota cutaneo. Quando la pelle viene idratata e curata, è come un terreno fertile pronto a recepire i semi. Ma se la pelle è lasciata all’incuria e viene alterata da altri fattori, la situazione cambia.
Nonostante il fatto che il pH sia ormai una sorta di mito all’interno della profumeria commerciale e di nicchia, è risaputo che un pH basso può contribuire a ridurre di molto la persistenza di un profumo.
Da non sottovalutare in questo senso anche la traspirazione. Il sudore, infatti, è un composto (acqua, sodio, potassio, cloro e altro) che unito all'olio o all'alcol del profumo genera un lieve cambiamento nell'essenza.
Un altro fattore che può sbilanciare in un senso o nell'altro la percezione e la persistenza è il tasso lipidico della pelle. Una pelle grassa, ad esempio, può alterare pesantemente un'essenza floreale attraverso l’alterazione della produzione di sebo. Una pelle secca invece potrebbe rendere meno intenso e persistente il profumo.
Ultimo elemento perturbante sono gli ormoni, capaci di alterare il pH della pelle favorendo determinate note olfattive a discapito di altre, facendole percepire anche in maniera diversa rispetto a prima. È per questo che un’essenza che in precedenza era di gradimento, ad un certo punto potrebbe risultare sgradevole o addirittura inodore.
Dal momento in cui si indossa un profumo, inoltre, esso muta anche a causa delle note olfattive. Ogni nota ha una durata diversa: in genere le note legnose sono più durature di quelle agrumate, ad esempio.
Ad influire sulla percezione olfattiva ci pensano anche le stagioni. In estate il profumo viene sviluppato più rapidamente a causa del calore, oltre al fatto che la pelle stessa ha una temperatura più elevata.
Come possiamo scegliere il profumo più congeniale a noi?
La prima cosa da fare è annusare l'aroma sulle mouilettes, ovvero sui cartoncini da profumare, dal momento che hanno pH neutro.
Tuttavia bisogna metabolizzare, per così dire, l'aroma. È preferibile, infatti, portare con sé il cartoncino profumato (o attendere) e dopo mezz'ora annusare nuovamente.
Ripetendo l'operazione ad intervalli regolari, si può avere un'idea precisa della consistenza dell'essenza. A questo punto può essere adagiata sulla propria pelle: questo è il momento perfetto per comprendere appieno l'essenza e magari sceglierla.